Incoterms 2020, cosa cambia: le novità in arrivo

Incoterms 2020, cosa cambia: le novità in arrivo

12 Agosto 2019
AGGIORNAMENTO NOVEMBRE 2019

Tra alcune conferme e alcuni cambiamenti rispetto alle previsioni sugli Incoterms®2020, l’aggiornamento della regolamentazione ha portato con sé importanti novità per gli scambi internazionali delle merci.

Gli Incoterms® sono stati presentati ufficialmente a Roma il 18 ottobre 2019, in occasione delle celebrazioni del centenario dell’ICC.

ECCO TUTTE LE NOVITÀ

I nuovi Incoterms® 2020 si sono riorganizzati all’interno e questa è la nuova sequenza di lettere e numeri dove a e b sono il venditore e il compratore:

  • A1/b1 obbligazioni generali
  • A2/b2 consegna/presa in carico
  • A3/b3 trasferimenti dei rischi
  • A4/b4 trasporto
  • A5/b5 assicurazione
  • A6/b6 documento di trasporto/consegna
  • A7/b7 sdoganamento all’esportazione/importazione
  • A8/b8 controllo/imballo/marcatura
  • A9/b9 ripartizione delle spese

INOLTRE
– Si è dato rilievo alla sezione 9 dove si raggruppa la divisione delle spese
– Introdotta nuova presentazione orizzontale
– Una nuova introduzione alle regole chiarendole più approfonditamente
– Inserite note esplicative per gli operatori
– Non è stata soppressa la resa EXW
– Nella resa FCA
Il compratore può richiedere al vettore, nel caso di esigenze di un credito bancario, di emettere al venditore una polizza di carico con dicitura messa a bordo (una volta che la merce è stata messa a bordo)
-Diversi livelli assicurativi tra CIP e CIF
Le rese CIP obbligano ad emettere coperture assicurative di categoria A cioè le più ampie chiamate all risks
CIF possono rimanere di categoria C con garanzie più contenute.

Per le rese DDP-DAP-DPU-FCA è stato previsto (prima non lo era) che il venditore o il compratore non si affidi necessariamente a parti terze per il trasporto ma che lo effettui con mezzi propri.
Variazione dal DAT in DPU (delivered at place unloaded-reso al luogo di destinazione scaricato)
Si è deciso di modificare la parola terminal con qualunque luogo concordato non necessariamente un terminal.

Quanto sopra esposto è un nostro riassunto dei punti cardine dei nuovi Incoterms®2020, che potrete comunque approfondire anche tramite l’acquisto della guida ufficiale dell’ICC (International Chamber of Commerce) o contattandoci

*Incoterms® è un marchio registrato riferimento link: https://iccwbo.org/incoterms-copyright/.

Qui sotto invece trovate il testo pubblicato ad Agosto 2019.


 

ICC Incoterms: cosa sono e a cosa servono

Il termine Incoterms è un acronimo di International Commercial Terms, ovvero termini commerciali internazionali. Con questa definizione si indicano un insieme di codici elaborati con lo scopo di definire la ripartizione delle responsabilità in caso di perdita o danni dei beni mobili sottoposti a vendita internazionale.

I codici Incoterms determinano inoltre la ripartizione dei costi derivanti dalla consegna della merce. Questi codici e le condizioni che essi determinano sono regolarmente oggetto di revisione: dopo la revisione del 2010, ci prepariamo ora all’entrata in vigore degli Incoterms 2020, i quali saranno validi a livello internazionale a partire dal 1 gennaio 2020.

Incoterms: come si usano

La corretta gestione dei codici Incoterms è cruciale per il buon esito delle spedizioni internazionali. Da una parte, essi determinano condizioni specifiche che è bene conoscere in modo dettagliato, poiché hanno influenza diretta sulla ripartizione delle responsabilità della merce.

Dall’altra, una segnalazione non corretta del codice scelto porta alla non validità del codice stesso. I codici Incoterms devono essere segnalati secondo le indicazioni della ICC: “clausola Incoterms + luogo concordato + Incoterms 2010”. Questa formula verrà sostituita, a partire da gennaio, dalla formula “clausola Incoterms + luogo concordato + Incoterms 2020”.

Vediamo cosa cambia con l’entrata in vigore delle novità Incoterms 2020.

Incoterms 2020: cosa cambia

Eliminazione di tre Incoterms: EXW, FAS e DDP
Il cambiamento più importante da segnalare riguarda l’eliminazione di alcuni codici Incoterms attualmente attivi, che dal 1 gennaio 2020 non saranno più utilizzabili.

  • EXW (Ex Works) è un codice solitamente utilizzato da aziende con poca esperienza nell’esportazione e viene eliminato perché utilizzato per operazioni realmente domestiche da parte del venditore – esportatore e perché entra in contraddizione con il nuovo codice doganale dell’Unione Europea, poiché la responsabilità degli esportatori e degli importatori si verifica una volta effettuata la liquidazione delle esportazioni e delle importazioni.
  • Il codice FAS (Free Alongside Ship) viene invece eliminato in quanto poco usato e, di fatto, che non aggiunge nulla a quanto espresso dal già esistente codice FCA, che regola le spedizioni con consegna nel porto di partenza nel paese dell’esportatore.
  • In rimozione dagli Incoterms 2020 anche il codice DDP (Delivery Duty Paid), solitamente usato per merci inviate dai corrieri e tramite corrieri espressi che trattano con tutte le procedure logistiche e doganali fino alla consegna all’indirizzo dell’acquirente.

Due Incoterms basati su DDP

Secondo l’attuale codice Incoterms DDP, i dazi doganali del paese importatore vengono sostenuti dall’esportatore – venditore, indipendentemente dal luogo di consegna della merce. Questo crea problemi che con la revisione Incoterms 2020 si punta a superare tramite l’eliminazione del codice DDP e la creazione di altri due codici sostitutivi:

  • DTP (Delivered at Terminal Paid), da usare nel caso in cui le merci vengano consegnate a un terminal (porto, aeroporto, centro di trasporto, ecc.) nel paese dell’acquirente e il venditore si assume il pagamento dei dazi doganali.
  • DPP (Delivered at Place Paid), nel caso in cui le merci vengano consegnate in un luogo diverso da un terminal di trasporto (ad esempio, all’indirizzo del compratore), e il venditore si assuma il pagamento dei dazi doganali.

Divisione del codice FCA in due Incoterms

Novità anche per quanto riguarda il codice in assoluto più utilizzato, l’FCA, che regola circa il 40% delle spedizioni internazionali. Si tratta di un codice molto versatile, che consente la consegna delle merci in luoghi diversi. La revisione Incoterms 2020 potrebbe portare a una suddivisione di questo codice in due, uno specifico per la consegna terrestre e uno per la consegna marittima.

FOB e CIF per la spedizione di container 
FOB e CIF sono due Incoterms controversi: la revisione Incoterms 2010 prevedeva che non venissero usati quando la merce viaggia in container. Questo cambiamento, però, di fatto non è stato recepito, complice la lunga esistenza di questi codici (FOB era già utilizzato alla fine del XVIII secolo). La revisione Incoterms 2020 potrebbe tornare ad estendere il loro uso alla spedizione di container, i quali costituiscono circa l’80% delle spedizioni internazionali.

Nasce un nuovo codice Incoterm: CNI

La revisione Incoterms 2020 prevede inoltre la nascita di un nuovo codice, CNI, ovvero Cost and Insurance, con l’obiettivo di colmare un divario attualmente esistente tra FCA e CFR. Si tratterebbe di un Incoterm di arrivo, ovvero che prevede la trasmissione della responsabilità dal venditore all’acquirente nel porto di partenza. In questo modo si va a colmare un’area non coperta tra FCA, che include il costo dell’assicurazione internazionale a carico del venditore – esportatore, e CFR / CIF, che non include il trasporto delle merci.

Gestione codici Incoterms nelle spedizioni internazionali

Come visto, i codici Incoterms sono fondamentali per la gestione delle responsabilità su merce anche di grande valore: il loro corretto uso, anche in vista dell’aggiornamento della normativa e dell’entrata in vigore della revisione Incoterms 2020, può avere grande impatto sui rapporti commerciali delle aziende. MedGate si occupa di spedizioni internazionali in tutto il mondo fornendo assistenza e consulenza su ogni aspetto legato al trasporto, assicurandoti il corretto disbrigo di ogni adempimento burocratico e una spedizione sicura, rapida ed efficiente.

 

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